Sempre più spesso, oggi, gli sposi optano per il cosiddetto matrimonio equosolidale, un matrimonio rispettoso dell'ambiente, contro lo spreco e a favore della creazione di valore nella società globale che include i Paesi in via di sviluppo, sì, ma anche tutti i quartieri del mondo dove esistono difficoltà di integrazione e povertà (quindi, anche l'Italia). Perchè possa essere effettivamente considerato equo-solidale, i principi di cui sopra devono essere rispettati in ogni fase della pianificazione e attuazione dell'evento. Ma questo significa effettuare delle rinunce, o semplicemente ripensare il concetto di festeggiamento in sè e per sè?
Se siete curiosi oppure ci state facendo un pensierino, ecco alcuni consigli per un matrimonio (o, perchè no, una qualunque celebrazione) votato alla social responsibility:
La location. Se pensate che questo possa essere uno scoglio, oggi non è più così: molti sono i ristoranti che hanno deciso di impiegare, in sala e in cucina, ragazzi delle case famiglia, persone disagiate o diversamente abili.
L'abito da sposa. Per l'abito equosolidale si possono scegliere diverse strade: optare per tessuti provenienti dai Paesi più poveri del mondo, scegliere atelier e boutique che impiegano le ''categorie fragili'' della società, acquistare abiti costituiti da materiali interamente riciclati che altrimenti verrebbero gettati via, o da tessuti naturali (come l lana ecologica, la canapa, la seta e il cotone provenienti da coltivazioni biologiche certificate) che rispettano non solo l'ambiente, ma anche l'uomo in quanto non vengono lavorati con prodotti chimici o tinture dannose. Pensate che la stilista Marie Garnier ha inventato degli abiti da sposa ecologici, fatti in carta biodegradabile e semi, che dopo le nozze possono essere sotterrati: da i semi intarsiati nell'abito nascono splendide aiuole di fiori bianchi, a simboleggiare per sempre quel momento unico che è il matrimonio! L'abito equo-solidale,inoltre,non presuppone assolutamente di rinunciare a bellezza ed eleganza. Ecco un esempio:
L'abito creato dalla stilista Evey Rothstein, fatto interamente da camicie da uomo riciclate
Le partecipazioni. Per le partecipazioni il discorso si fa più semplice: possono essere scritte a mano dagli sposi, su carta riciclata ad esempio, oppure acquistarle dal sito di organizzazioni come Amref e Emergency per fare dell'acquisto anche uno strumento di sostegno alla causa umanitaria.
Due esempi di partecipazioni create da Emergency, come fonte di finanziamento per portare soccorso e cure alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà
La lista nozze. Scegliere i prodotti per la lista nozze nei negozi equosolidali o, ancora di più, devolverla a favore di ONLUS, case famiglia o altre associazioni e fondazioni è un'alternativa altruista a cui gli invitati saranno certamente contenti di partecipare.
Il viaggio di nozze. Ebbene sì, anche la luna di miele può essere solidale! Esistono oggi tour operator specializzati in questo, che propongono mete fantastiche e spettacolari così come tutte le altre agenzie di viaggio, ma che si occupano di devolvere una percentuale del valore del viaggio a una causa scelta dai novelli sposi. Il resto del meccanismo è sostanzialmente lo stesso, solo che anzichè semplicemente partire per la meta decisa si sostiene, contemporaneamente, una causa sociale.
Scegliere un matrimonio equosolidale, quindi, è sicuramente più complesso di un matrimonio classico: i canoni sono più rigidi e le scelte più limitate. Oggi, però, il concetto di limitatezza assume un significato molto relativo perchè è sempre maggiore l'attenzione che la società riserva a questo argomento e, di conseguenza, crescono sempre di più le opzioni e le alternative. Alternative che non pretendono che gli sposi si ''accontentino'' di un evento ridimensionato o mediocre, bensì garantiscono un matrimonio ugualmente raffinato ma con uno sguardo in più alla creazione di valore.

















